L’obiettivo politico-economico di Marx

Karl Marx (1818-1883) non è stato solo un economista: fu infatti anche filosofo, sociologo, profeta e rivoluzionario. Possiamo dire che costituì la prova vivente dell’importanza che rivestono nella vita quotidiana il pensiero e le idee economiche, avendo con i suoi scritti ispirato generazioni intere di pensatori, stimolandone il dibattito ideologico, e nel cui nome sono state trasformate intere società. Qual era l’obiettivo di Marx? Andiamo a scovarlo…

Marx fu soprattutto un filosofo, che avvertì come il suo compito fosse non solo quello di interpretare e analizzare la società nel suo complesso, ma anche di promuoverne i cambiamenti che egli considerava opportuni. In questo, quindi, non fu molto diverso da Smith, Ricardo e John Stuart Mill; ciò che lo pone in contrasto con gli economisti classici è il fatto di invocare il cambiamento sotto forma di una rivoluzione vera e propria, che avrebbe dovuto toccare tutti gli aspetti fondamentali della vita collettiva, non concentrandosi quindi su dei cambiamenti marginali nella struttura sociale ed economica. Questo l’obiettivo finale cui Marx intendeva giungere. Egli si dedicò allo studio del capitalismo nello specifico, ed intitolò la sua opera principale, appunto “Il Capitale”; e, paradossalmente, in tutta la sua vasta produzione letteraria (come anche in quella del suo più stretto collaboratore Friedrich Engels) vi sono pochissimi riferimenti a come si debba organizzare un’economia socialista o comunista, al di là di un breve elenco delle caratteristiche del comunismo che apparve nel “Manifesto del partito comunista” del 1848.

La teorica economica di Marx altro non è che il risultato dell’applicazione della sua concezione della storia dell’economia capitalista, e rispecchia il suo sforzo di svelare le leggi della dinamica del capitalismo. Laddove gli altri economisti classici prima di lui si erano concentrati sull’equilibro statico del sistema economico, Marx si concentrò piuttosto sul processo dinamico del cambiamento. L’economia marxista, teoricamente, permetterebbe di comprendere le forze sottostanti il funzionamento del sistema di mercato. Generalmente è opinione comune che l’analisi economica di impostazione marxista e quella di impostazione ortodossa dovrebbero essere considerate come complementari, e non esclusive; in tal modo, laddove la teoria ortodossa neoclassica si riesce a comprendere il funzionamento quotidiano del sistema di mercato, la comprensione dello sviluppo evolutivo del capitalismo è possibile soltanto considerandolo all’interno del modello marxista.

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